CONTROLLI AI PROFESSIONISTI
Guida ai controlli fiscali si rinnova Il primo numero dell’anno della rivista diventa una pubblicazione monografica, con l’obiettivo di essere uno strumento di approfondimento a disposizione dei professionisti sui temi più attuali e dibattuti in materia di accertamento, riscossione e contenzioso. Questo mese si parte con uno Speciale dedicato ai Controlli fiscali ai professionisti, che esamina il tema delle verifiche fiscali sull’attività dei professionisti. Un agevole vademecum con tutte le regole che è bene tener presenti.
Le verifiche fiscali sono precedute in genere da controlli preliminari , diretti all'acquisizione di notizie utili a una migliore pianificazione dell'attività. A questo scopo si ricorre spesso alle informazioni presenti nell'Anagrafe tributaria e in Internet. Segue poi l' attività ispettiva presso la sede dei contribuenti, a opera della Guardia di Finanza o dell'Agenzia delle Entrate, propedeutica all'emanazione del provvedimento finale . Per controllo si intende invece un'attività ispettiva limitata al riscontro di un singolo atto di gestione. A conclusione della verifica infine è redatto e consegnato il processo verbale di constatazione (Pvc) , che sintetizza tutte le operazioni eseguite e le violazioni rilevate a carico del contribuente.
Durante i controlli agli studi professionali sono approfonditi i rapporti tra il professionista e/o gli associati con eventuali società di servizi. Si tratta di società molto diffuse in ambito professionale cui sono esternalizzate una o più fasi dei processi interni dello studio. Essendo riconducibili al professionista stesso o a suoi familiari, i verificatori tendono a contestare la deducibilità dei costi sotto varie forme. Si passa così da un’asserita antieconomicità della spesa a più generiche rettifiche per assenza di inerenza o a presunte sovrafatturazioni, con conseguenti risvolti penali, o a comportamenti integranti abuso del diritto. A volte si formulano anche più contestazioni , senza considerare, però, che spesso l’una è in antitesi con l’altra, giungendo a una conseguente contraddittoria motivazione.
Se nel corso di una verifica fiscale nei confronti di un professionista gli ispettori intendono esaminare determinati atti e documenti che contengono informazioni ritenute riservate , è possibile opporre il segreto professionale anche se l’esame è finalizzato a riscontrare il regolare assolvimento degli obblighi fiscali. A questo punto i verificatori devono interrompere l’attività e chiedere l’ autorizzazione alla Procura della Repubblica per il prosieguo dell’ispezione dei documenti per i quali è stato opposto il segreto.
Sono numerosi e puntuali gli elementi oggetto di verifica nei controlli agli studi legali: dalla regolarità delle scritture contabili al numero dei dipendenti effettivi, dalla tipologia della clientela all’informatizzazione degli studi. Sono passate al setaccio le prestazioni professionali ed esaminato il volume di affari nonché le spese ai fini della loro congruità.
Nelle verifiche fiscali a commercialisti e a consulenti, particolare attenzione per la determinazione del reddito è riservata ai compensi e alle spese. L’esame di questi elementi è molto rigoroso e disciplinato da regole individuate dall’Agenzia delle Entrate nel corso degli anni. Conta, tra l’altro, l’ esercizio della professione o dell’attività in forma singola o associata o addirittura “mista”. Un caso a parte è rappresentato poi dallo studio professionale integrato o interdisciplinare . Molte le informazioni passate al setaccio per definire con maggiore certezza la realtà reddituale del professionista .
Molta importanza ai fini del controllo nei confronti dei notai hanno i repertori, dove sono annotati, giorno per giorno, con numerazione progressiva, tutti gli atti posti in essere. Fra questi, particolare interesse riveste quello degli atti inter vivos . I repertori generalmente riflettono la quasi totale attività posta in essere dai notai : in relazione a ciascun atto annotato ed anche nel caso di prestazioni gratuite, va obbligatoriamente indicata la tariffa per oneri e contribuzioni stabilita dal decreto del ministero della Giustizia che fissa i parametri ai fini dei versamenti dei contributi e degli oneri dovuti alla Cassa del notariato, al Consiglio nazionale del notariato e agli archivi notarili.
Le verifiche a medici chirurghi e odontoiatri tengono conto di particolari elementi in dipendenza della peculiarità delle professioni esercitate. Si tiene conto ad esempio delle ipotesi di associazioni tra coniugi o parenti costituite a fini meramente elusivi o del rilevamento dell’attività da uno o da entrambi i genitori. In questo caso il contribuente dovrebbe aver conservato la maggior parte della precedente clientela: indice importante da controllare.